Молитва тела (Preghiera nel corpo – Edizione Russa)

Gianfranco Lauretano - Preghiera nel corpo - Edizione Russa

In questo libro non bisogna cercare parole. Voglio dire che non c’è letteratura. C’è un’attenzione costante al divenire incessante delle cose: gli eventi, i sentimenti, le materie, il gioco delle speranze, il precipitare dei dolori. Quando il poeta parla di memoria, parla di qualcosa che non gli appartiene del tutto, qualcosa che si accumula in lui e chiede continuamente di essere visitata. Si ripercorre tra le parole, per mezzo delle parole, una realtà nota che diventa sconosciuta e ancora più nota, e una realtà sconosciuta che affiora all’occhio, all’orecchio, al cuore.
Il procedere stesso della poesia di Lauretano (…) non è uno “scandire” o un “costruire”, ma un fluire del periodare, un modo, sia pure grossolano come accade con la parola (“all’alta fantasia qui mancò possa” e non solo per dire di Dio, ma comunque per dire di qualsiasi realtà) di seguire i movimenti dell’anima e il suo dire. La sua è una logica interna, dettata dal sopravvenire delle immagini o dei pensieri concatenati ai suoni, non dall’intenzione mentale o dalla volontà strutturale. Molto significativi quei due versi: “Che fatica stare sempre/alle cose misurabili”. C’è un bisogno di libertà e di adesione a ciò che è appunto un “fluire”.